IACC ITALIA INCONTRA IACC NORD AMERICA
Intervista di Nello Marelli, Vice-Presidente IACC Italia
La passione è contagiosa e crea sinergia!
Il vice-presidente di IACC Italia Nello Marelli ha incontrato Art Bemis e sua figlia Lindsay Bemis durante un viaggio organizzato a New York lo scorso maggio. Insieme si sono soffermati su differenti argomenti e iniziative legate alla vita dell’Associazione, sottolineando, in particolare, l’importanza di una collaborazione e di una condivisione comune, capaci di valorizzare un gruppo mondiale con oltre 60 anni di storia, qual è appunto IACC International.
Art Bemis e sua figlia Lindsay hanno viaggiato in auto per circa 13 ore per raggiungermi a New York, dove ero arrivato appositamente per incontrarli e conoscere le loro novità in merito alla “vita”di Iacc Nord America. Art Bemis parlava con tono pacato, ha raccontato di essere sempre stato un grande appassionato sul tema colore in tutte le sue sfaccettature, di aver tanti ricordi legati all’illustre persona di Frank Mahnke e di aver sempre creduto nelle attività di IACC International. Attualmente Art Bemisè direttore di AICCE(American Information Center for Color and Environement). LindsayBemis,sposata con due figli,timida e introversa,si è dimostrata molto determinata e attiva circa gli argomenti di IACC: suo è tutto il lavoro di gestione della comunicazione e grafica realizzato in questi ultimi anni. Un importante lavoro che lei stessa ci ha tenuto a raccontarmi con grande entusiasmo è stata la riscrittura di tutte le lezioni di Frank Mahnkein versione digitale con anche una rivisitazione circa la presentazione grafica, più contemporanea. Davvero un bellissimo lavoro che appena sarà pronto mi ha promesso ci invierà, così da poterlo leggere e condividere con tutti i nostri lettori!
Io, Art e Lindsay ci siamo incontrati nella hall dell’Hotel The Mansfiel, sulla 44Thfra la 5av e 6av, alle 19 circa del 12 maggio 2019 (ora locale in America). Vista l’ora ci siamo diretti al ristornate STK (tipico grill newyorkese), ma nonostante l’appetito non abbiamo mai smesso di parlare di lavoro, accennando all’incontro fatto a Salisburgo, a fatti e aneddoti circa IACC International, all’America e all’Italia, alla struttura e all’organizzazione dei seminari e al Colore ovviamente!
Tornati all’hotel, abbiamo iniziato l’intervista. Avevo molte cose da chiedere. Qui di seguito ho riassunto alcuni punti più salienti che spero possano trasmettere a ciascuno di voi una immagine più chiara e precisa di IACC, e di quali sono gli obiettivi che l’Associazione si prefigge oramai da più di 60 anni cercando di far comprendere a tutti l’importanza del Colore e della luce nella vita di ciascun individuo.
Cosa contraddistingue IACC nel mondo, quali obiettivi si prefigge e qual è la sua missione?
Frank Mahnke ha ampliato la diffusionedei Seminari per il Colore e l’Ambiente di IACC portandoli nel 1991 a San Diego, California, e proponendosicome missionquella di promuovere la comprensione della necessità di una progettazione più consapevoledel colore. L’obiettivo di IACC è di riconoscere e incorporare lo standard professionale del colore nei campi dei consulenti/designer, psicologi del colore, scienziati del colore, con l’obiettivo di creare uno standard professionale consolidato.IACC mira anche a promuovere la crescita e il riconoscimento della professione di consulente/designer del colore attraverso l’offerta di percorsi di formazione professionale, potenziamenti generali a livello professionale, e innalzamento degli standard. Tutto questo viene fatto per tutelare la figura professionale diconsulente/designer del colore certificato IACC.
Qual è l’approccio professionale dei consulenti IACC?
Il colore e la reazione umana al coloresono più di una semplice decorazione. Andando a indagare a fondo si scopre che esistono differenti materie e discipline relative al colore che si sovrappongono e s’intrecciano le une con le altre. Il colore è nell’esperienza umana di ogni cosa e quando si creano ambienti architettonici è importante riconoscere gli influssi che avvengono a livello biologico, psicologico, fisiologico e neurofisiologico.Il colore e la luce sono fattori essenziali per un ambiente che ambisce a esaltare forma, composizione e funzione. Grazie alla scienza sappiamo che il colore influisce sulle nostre onde cerebrali, che a loro volta stimolano le associazioni emotive ed estetiche. È qui che il lavoro dei consulenti/designer del colore assume le proprie e personaliresponsabilità. È anche evidente che i consulenti/designer del colore devono essere soggetti ai medesimi standard e competenze di alto livello che si riscontrano in altre professioni, consentendo ai professionistidi ottenere tale riconoscimento.
In quale modo i corsi offerti daIACC si possono considerare una risorsa?
I corsi IACC forniscono ai professionisti strumenti, metodi e sistemi che non solo aiutano a definire uno spazio, ma permettono ai consulenti/designer di prendere decisioni estetiche basate su fatti scientifici. Imparano ad analizzare e a raggiungere efficacemente gli obiettivi progettistici. Il professionista del colore IACC è esperto nell’applicazione funzionale ed estetica del colore e nella risposta estetica allo stesso; questo differenzia un professionista IACC da tutti gli altri designer. Il percorso consente di prendere decisioni efficaci ai fini di un’applicazione educatadel colore in ambienti user-supportive.
Ci sono similaritàe/o differenze nel design tra l’Italia e gli Stati Uniti?
I corsi negli Stati Uniti e in Italia possono differire in quanto a struttura, ma ritengo che lamission sia nel complesso simile, ovvero di creare spazi di colore funzionali e di comunicare efficacemente attraverso il colore. La struttura degli Stati Uniti offre una formazione che si articola a giornata intera, per periodi di dieci giorni, che comprendono quattro seminari e un esame finale seguito dalla presentazione dell’iter di tesi. Durante i corsi gli studenti svolgono esercizi sia individualmente che in gruppi per creare consapevolezza del colore in tutte le discipline. Vengono assegnati progetti finali che incorporano tutti gli importanti aspetti funzionali del colore. Gli studenti presentano in classe il progetto entro un anno.Agli studenti che proseguono fino a completare la tesi e a intraprendere una professione nell’ambito del colore viene conferito il Diploma IACC. Ciò che contraddistingue l’IACC-NAè la focalizzazione sulla comunicazione della natura e del design.Questi dunquesono i fili che si snodano nei contenuti dei nostri corsi; come comunichiamo con l’ambiente che ci circonda, cosa impariamo dai sistemi di adattamento in natura e come noi, in qualità di esseri umani, comunichiamo mentalmente e fisicamente attraverso il colore.
Pensa che sia possibile creare un collegamento diretto tra IACC-NA e IACC Italia per collaborazioni, confronti, e studi approfonditi?
Non solo penso che sia possibile, penso che sia addirittura necessario. Uno studio che ho letto recentemente sosteneva che gli esseri umani ricevono più di 34GB di informazioni al giorno. In che modo possiamo aiutare a fornire informazioni corrette a immense quantità di persone senza lavorare insieme? Saremo felici di accogliere ogni tipo di rapporto che permetta di instaurare un legame più forte tra le scuole in Italia, Salisburgo e Giappone, nonché con quelle che potranno nascere in futuro. Costruire l’organizzazione mediante la condivisione delle nostre informazioni e collaborazioni sarebbe un meraviglioso passo avanti per il futuro di IACC. Con la condivisione delle informazioni e una crescita nel suo complesso, con così tante persone ricche di talento ed esperienza, inizierà una nuova era per IACC.
Che ricordo ha dell’evento organizzato a Salisburgoin occasione del festeggiamento dei 60 anni di fondazione?
L’incontro di Salisburgo è stato molto importante per due ragioni. Innanzitutto, ha costituito il riconoscimento di 60 anni di IACC e ha ricordato tutti i grandi leader nel nostro campo che hanno contribuito a portarcifin qui. Poi è stata un’occasione che ci ha permesso di stringere nuove amicizie e lavorare per crescere verso un futuro del colore insieme. La passione è contagiosa ed è stato esaltante stare a contatto con così tante persone appassionate ed esperte. Si sentiva la necessità di scambio culturale e l’assoluta importanza della comunicazione riguardo al nostro futuro e agli interessi che abbiamo in comune.La nostragentile ospite Edda Mally ha reso il viaggio piacevole e oltremodo proficuo. Abbiamo potuto immergerci nelle bellezze della città e conoscere la ricca cultura, arte e storia di Salisburgo. Abbiamo potuto assistere a presentazioni di tesi e a conferimenti di diplomi a cui non avevamo mai partecipato prima. Credo che siamo ripartiti con la sensazione che abbiamo una possibilità reale di colmare i gap e lavorare insieme per rendere il mondo uno spazio migliore e più colorato, non solo esteticamente, ma anche funzionalmente, per il benessere dell’uomo.
Un ricordo di Frank Mahnke…
La risata di Frank è rimasta con me tutto questo tempo, la sua simpatia e come mi ha accolto a far parte della sua vitaattraverso la nostra passione condivisa per il Colore. Il ritmo misurato delle sue lezioni richiedeva conoscenza e comprensione ed egli aveva sempre una risposta alle mie riflessioni. Ricordo spesso che andavo a visitare Frank e Danielle quando ci recavamo a San Diego, la sua casa traboccava di amore ed eravamo soliti condividere storie e verità sulla nostra comune passione per il Colore. Il colore ha molte sfumature e Frank era un colore a sé con tante sfumature e tonalità a seconda della luce. Ricorderò sempre il suo colore e la sua luce.
Come vede il presente, ma soprattutto il futuro dell’Associazione?
La cultura del mondo sta cambiandoper il modo in cui abbiamo accesso alle informazioni e interagiamo con i nostri ambienti. Al vertice di tutto questo cambiamento vi è la connessione. In passato le nostre accademie potevano esistere come entità separate, che avevano il medesimo obiettivo. Vedo il futuro come un network di accademie che si sovrappongonoe imparano l’una dall’altra con l’obiettivo complessivo di essere più forti insieme; proprio come il curriculum che attraversa molte discipline anche noi dobbiamo attraversare molti confini.