Progetto cromatico per l’edizione limitatade "Le avventure di Pinocchio" realizzata da Andrea Fusari, mastro legatore artigiano, e Silvia Bellani, pittrice e progettista del colore IACC-Italia

Testo a cura di Silvia Bellani

C’era una volta…un pezzo di legno!
Pinocchio, un personaggio particolare, ironico e iconico, che tutti credo abbiano sentito almeno una volta un po’ proprio. Un pezzo di legno che ha fatto appassionare profondamente Andrea Fusari, mastro legatore artigiano, amico e collega, che ne ha collezionato le più importanti edizioni storiche e che ha voluto rendergli un personale omaggio coinvolgendomi nella realizzazione di un’opera vera e propria.Questa speciale edizione, a tiratura limitata di 333 copie numerate nata nel 2018, è interamente realizzata a mano e gode del patrocinio della Fondazione Nazionale Carlo Collodi; tre copie sono custodite nella prestigiosa Biblioteca Collodiana.


Silvia Bellani e Andrea Fusari

Come pittrice mi sono occupata della realizzazione delle illustrazioni a corredo del testo, ma illustrare Pinocchio non è affatto scontato.Un onore e un onere che moltissimi artisti hanno affrontato e il più grande, a mio parere, fu Attilio Mussino con la prima edizione a colori del 1911 che ho preso come spunto per il mio lavoro.

Per realizzare queste illustrazioni sono partita innanzitutto dallo studio del testo originale di Collodi, che personalmente non avevo mai letto purtroppo, conoscendo soltantola versione cartoon realizzata da Walt Disney.Piano piano è natal’ispirazione per il mio progetto, decidendo di unire alla mia formazione pittorica la mia formazione di Consulente del Colore IACC-Italia. Il frutto di questo connubio è stata una serie di "illustrazioni emozionali", non naturalistiche, ma psicologiche, nella quale il colore è assoluto protagonista.

Mangiafoco, ad esempio, appare come un omone orribile, pauroso quasi come un lampo nell’oscurità che fa tremare le finestre, ma sotto sotto è buono, anzi, tenero, piange di commozione difronte alle suppliche di Pinocchio di risparmiare la vita ai suoi amici, accontentandolo eaiutandolo donandogli perfino cinque monete d’oro per ritornare dal vecchio padre Geppetto che lo attende ansioso. Per questo il mio personale Mangiafoco è sì apparentemente temibile, ma è vestito di rosa che psicologicamente rimanda alla dolcezza. A livello fisiologico però questo colore è una variazione di rosso, è dunque sempre pronto a “scoppiare” se questa componente si fa più intensa.

Il Gatto e la Volpe sono due personaggi subdoli che approfittano di tutti quegli stolti che si fidano di loro, Pinocchio compreso. In un primo momento si pongono come suoi amici, ma alla prima occasione non esitano a derubarlo: marrone, viola, verde scuro mischiati e sovrapposti sanno di marcio, qualcosa alla quale stare alla larga…

Per quanto riguarda una scena in particolare, invece, mi è piaciuto molto rappresentare il momento in cui Pinocchio viene attaccato dal Serpente dalla coda che fuma, scegliendo come colore un rosso scuro che richiama immediatamente il pericolo, il sangue, enfatizzando il fermo immagine della caduta del burattino nel fango e sottolineando l’imprevedibile con pennellate sullo sfondo a raggiera decise.

In totale le illustrazioni sono circa 190, realizzate per la maggior parte ad acquerello e alcune a tecnica mista, ognuna corredata da certificato di autenticità firmato.

Pinocchio
Lo studio cromatico principale dell’intera opera di illustrazione è quello fatto per il personaggio di Pinocchio, che parte dalla copertina e si sviluppa per tutto il libro. Leggendo le sue avventure mi sono resa conto che in lui vivono due anime, una più posata e tranquilla, quella del burattino che vuole essere buono e diventare un ragazzo vero, che va a scuola e segue le regole, e una invece più monella, che va contro tutti i buoni consigli del Grillo Parlante, di babbo Geppetto, della Fata e che preferisce piuttosto andare al Paese dei Balocchi e fare quello che gli pare senza pensare alle conseguenze delle proprie azioni.Ho voluto sottolineare queste due opposte caratteristiche con due colori nel “vestituccio” di Pinocchio che sono opposti sia per temperatura che psicologicamente: la prima è rappresentata da un azzurro cobalto posato e sereno, la seconda invece da un giallo-arancio vivace ed energico. Colori che si incontrano e si scontrano durante tutte le vicende vissute dal burattino.

Ad esempio: quando Geppetto realizza il famoso vestituccio di carta fiorita per il suo figliolo questo è arancione per via di tutte le monellerie che il burattino ha combinato dall’inizio sino a qui. Pinocchio decideperò di cominciare subito a studiare e fare il bravo e il suo abito subisce la prima trasformazione: da arancione diventa cobalto. Ma non per molto. Sulla strada per la scuola ecco la prima tentazione, il Gran Teatro dei Burattini, e Pinocchio non ci mette molto tempo a vendere l’abbecedario che il povero padre aveva appena comperato per lui vendendo in pieno inverno la propria giacca restando in maniche di camicia! E così l’azzurro ritorna immediatamente arancio.

Emblema di questo "percorso cromatico psicologico" è il momento in cui Lucignolo spinge lo studioso Pinocchio ad accompagnarlo al Paese dei Balocchi: il burattino, tentato profondamente, non sa per un momento che fare, se seguire la strada giusta o farsi trascinare dal suo caro amico birichino. Sappiamo tutti che l’arancione ebbe la meglio.

Un’altra caratteristica del libro sono gli indici dei 36 capitoli: ciascuno rappresenta la trasformazione da pezzo di legno a bambino vero di Pinocchio.

L’esterno del libro, il vestituccio, è studiato nei minimi dettagli come l’interno, ed è realizzato in un materiale con trama in finto legno che ricorda l’essenza del burattino di color azzurro cobalto,proprio per rimandare al lieto fine di quando Pinocchio diventa un bambino vero.

Il titolo "Pinocchio" è un'impressione a caldo realizzata con un cliché ricavato dalla mia scrittura.

Infine, intarsiata al piatto artigianalmente, la punta del naso di Pinocchio, che dal risguardo esce fuori, è una citazione al capitolo 3 e ci fa entrare subito nella storia quando il Carabiniere prende letteralmente per il naso Pinocchio bloccando la sua fuga dal vecchio Geppetto.

Il colore dunque ci parla sempre. Soprattutto a livello inconscio comunica emozioni, stati d’animo, sensazioni e provoca reazioni immediate e incontrollabili.
Mi dispiace caro Pinocchio, il colore non mente mai!

Credits: Silvia Bellani©

Il 25 maggio 2019 in occasione della cerimonia per il 32°compleanno di Pinocchio a Pescia (PT), l’opera è valsa agli autori il prestigioso riconoscimento “Amico di Pinocchio 2019” della Fondazione Nazionale Carlo Collodi, “per la maestria e la cura avuta nel realizzare una delle più belle edizioni contemporanee de Le Avventure di Pinocchio, utilizzando antichi torchi, legatrici e presse d’epoca e arricchita dalle illustrazioni della pittrice Silvia Bellani (…) che decorano il volume (…) contribuendo così alla realizzazione di un’opera di rara bellezza e pregio”.
https://www.legatoriafusari.it/pinocchio/

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